I rapporti tra le diverse specie di batteri e tra batteri ed ospite sono estremamente complessi e questa branca delle scienze “omiche” permette oggi di rivalutare tutta una serie di condizioni da un punto di vista completamente diverso.
Ad esempio il Microbiota di un soggetto obeso è in grado di aumentare in maniera significativa il senso di “fame” diminuendo in parallelo la sensazione di “sazietà”.
Anche l’utilizzo energetico cambia completamente: aumenta il deposito nelle cellule adipose e si interrompe mentre diminuisce lo sfruttamento immediato dell’energia.
Lo studio del microbioma del paziente permette quindi di indirizzare l’intervento nutrizionale in funzione dell’obiettivo da raggiungere tenendo conto che lo stesso è influenzato da molte variabili:
- età del paziente
- la dieta che assume
- l’abitudine al fumo
- la presenza di animali domestici
- il luogo in cui è nato e vive.
E’ ormai iniziata una nuova era scientifica.